Storie ticinesi e testimonianze di padri divorziati

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Capitolo 12 – L’auto nuova, a tutti i costi!

Nel calcolo del fabbisogno minimo della mia ex era inclusa pure la posta “leasing” dell’auto, che lei cambia regolarmente ogni 4 anni (quindi in pratica è un debito). Questo perché “vivendo al di sotto del minimo vitale non poteva permettersi di acquistare un’auto”… Ho purtroppo dovuto più volte constatare che chi non può permettersi neppure una piccola auto d’occasione ne sceglie spesso una nuova (che costa molto di più) in “leasing”. Tanto con l’opzione “affitto mensile” (il lesing è questo) ci si può permettere anche il modello più caro!

Facciamo un esempio: compro una piccola auto d’occasione per Fr. 4’000.- oppure un modello simile ma nuovo, con sistema leasing, per “soli” 250.-/mese (per 48 mesi, valore residuo Fr. 4’000.-). In entrambi i casi il primo anno spendo Fr. 5’000.- (Acquisto: 4’000.- acquisto + 1’000.- per targhe e assicurazione RC) oppure (Leasing: 3’000.- leasing + 2’000.- per targhe, assicurazione RC + casco totale). Durante i seguenti 3 anni l’opzione “leasing” comporta costi fissi supplementari per ben 12’000.- in più! Ammettiamo anche, nel caso di un veicolo d’occasione, di dover procedere a riparazioni e manutenzione extra per 1’500.-/anno. Rimangono comunque sempre Fr. 6’000.- di differenza a favore dell’acquisto. Inoltre, dopo i 4 anni, il veicolo “a leasing” sarebbe da restituire al garage perdendo quindi tutto (soldi pagati e auto); proprio come accade per un appartamento in affitto.
Spesso però i garages permettono di acquistare il veicolo “noleggiato” pagando solo il “valore residuo” a colui che lo ha usato per la durata del contratto. Come si può ben vedere, l’acquisto del veicolo d’occasione da parte di colui che lo ha usato durante il periodo del “leasing” risulta essere un’opzione molto interessante. L’obiezione potrebbe essere: e se non ho Fr. 4’000.- per pagare il valore residuo? Semplice: invece di fare un nuovo leasing per un veicolo nuovo (e quindi impegnarsi per altri 4 anni), basta fare un prestito personale della durata di 12/18 mesi, in modo da mantenere i costi simili a quelli del “leasing”, ma per molto meno tempo (risparmiando di conseguenza parecchi soldi)!

Il “leasing” per le auto è un ottimo strumento per le ditte, le quali possono dedurlo dalle imposte sotto la voce “spese” e permette loro di mantenere la liquidità. Per i privati invece comporta solamente costi eccessivi. Perché dobbiamo per forza guidare sempre auto nuove? Perché questa voglia di voler “apparire” dentro un veicolo che non potremmo altrimenti permetterci? Questa “malattia” dei tempi moderni porta delle conseguenze che si pagano in termini di “debiti nascosti”, perché proiettati nel futuro. La cifra del debito non è direttamente visibile, di visibile c’è solo la rata da pagare tutti i mesi… un po’ come la restituzione di un prestito, o no?

I miei debiti invece erano ben visibili, ma non vennero tenuti in considerazione. Siccome non ho alcun “leasing” per l’auto, io non potei far valere alcuna deduzione mensile per i debiti. Scoprii pure una cosa interessante: i debiti e le imposte non vanno conteggiate nel fabbisogno minimo se non in situazioni “di agio finanziario” (ma chi definisce e cosa vuole dire “agio finanziario”?). L’unico debito che mi è stato “concesso” era il famoso “prestito di studio”, gentilmente concessomi al posto della borsa… dal cantone stesso! Chissà perché? Forse perché sono soldi che devo restituire allo stato?

Si fece pure notare come l’auto fosse “indispensabile” a mia ex moglie a causa degli orari irregolari (ma quando? lavora in un centro commerciale!), nonostante abiti in città e abbia a disposizione i trasporti pubblici ogni 15 minuti dalle 6:00 alle 23:00. Inoltre abitando a meno di 2 km dal posto di lavoro (20 minuti a piedi o 5 in bus) potrebbe veramente evitare l’uso dell’auto.
Per quanto riguarda nostra figlia il discorso è analogo, anche se la scuola si trova ca. 1 km più lontana (comunque a meno di 3 km da casa). Viste le distanze in gioco, il fatto di portare i figli a scuola in auto è -a mio modo di vedere- un’aberrazione  dei tempi moderni.

Che questa mania si sia imposta sempre più negli ultimi decenni é un dato di fatto: provate a passare davanti alle scuole all’ora di entrata o a quella d’uscita e vedrete che, contrariamente a quando voi andavate a scuola, non si vedono fiotte di scolari bensì di veicoli. Davanti alle scuole private poi c’é la “sfilata” degli ultimi modelli delle varie case automobilistiche; si spazia dalle piccole utilitarie ultra accessioriate ai grossi  SUV (4×4) di lusso!
Gente, lasciamo andare a scuola i nostri figli a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici come si é fatto per anni in precedenza! Questo favorisce le relazioni sociali e lo sviluppo psico-fisico dei nostri pargoli; inoltre diminuirebbe il traffico contribuendo pure alla salvaguardia dell’ambiente!

Vero che inizialmente almeno i più piccoli andrebbero “istruiti”, quindi accompagnati a scuola da qualcuno che possa mostrar loro i pericoli, in modo che in futuro diventino autonomi e possano recarsi a scuola in modo indipendente.

Vogliamo smetterla di proteggere in modo assurdo i nostri cuccioli? E’ un circolo vizioso: se a causa dei pericoli del traffico si portano i figli a scuola in auto, ci sono meno bambini a piedi o in bici e più auto in strada e questo crea più traffico! Siate almeno consapevoli del fatto che non ne hanno bisogno e che l’iper protezione non fa loro bene! E’ da secoli che  l’umanità sopravvive ed evolve proprio grazie alle difficoltà che incontra nella propria esistenza. Non é certamente tenendo i nostri figli al riparo da tutti i pericoli e da tutto quello che potrebbe capitar loro che questi possano imparare e prepararsi ad affrontare la loro futura vita da adulti, anzi!
Se però il progetto dello stato fosse quello di avere una mandria di persone incapaci di gestirsi autonomamente, quindi dipendenti dal sistema stesso, allora andando avanti così saremmo sulla strada giusta per deresponsabilizzare i nostri figli a favore di uno stato che li governi “a modo suo”.
Ma questa non sarebbe forse una forma occulta di comunismo?

Nel caso dell’arrampicatrice sociale, la scuola privata e l’automobile sono di rigore! Siccome questi individui ricevono appagamento dal mostrare agli altri su quale “gradino” sono giunti, l’accompagnare con l’auto i figli a scuola permette loro di mostrarsi e mostrare a tutti che i propri figli frequentano costose scuole private. Quello che non mostrano però é come sono giunte sul tanto ambito “gradino”; troppo spesso in modo disonesto, tramite matrimoni e divorzi di convenienza, sfruttando le falle della legge ticinese e costringendo l’ex marito all’indigenza, senza alcun rispetto per la sua dignità umana!

Vorrei ancora segnalare una cosa: quando mia ex moglie era ancora incinta, un giorno mi disse: -“Quando nostro figlio/a sarà in età scolastica voglio che frequenti la scuola privata”. Sul momento non diedi alcun peso alla sua frase, ma oggi so che non parlava solo per parlare…

Capitolo 8 – Chi si accontenta gode

Guidavo una vecchia auto di 12 anni con oltre 280’000 km acquistata d’occasione per poche migliaia di franchi qualche anno prima, quando aveva 190’000 km (se non l’avessi presa io sarebbe stata esportata). Sebbene sia una grossa auto -ricordo che regolarmente rientro in Ticino per vedere mia figlia e quindi percorro molti km in autostrada- è quella che finora mi è costata meno di tutte quelle che ho avuto in passato e so di cosa parlo visto che per lavoro ho avuto parecchie auto nuove! Attualmente questa ha ben 14 anni e oltre 340’000 km, ma nonostante gli anni e i km è ancora in buono stato e continua a funzionare in modo impeccabile, consumando tuttora 8.5 litri / 100 km (motore a benzina)! Della manutenzione me ne sono sempre occupato personalmente, da un lato perché mi piace e dall’altro perché portarla in agenzia costerebbe uno sproposito viste le tariffe orarie applicate delle agenzie ufficiali. Siccome è un modello europeo anche a livello di materiale d’usura (pezzi di ricambio) costa poco. Essendo poi un vecchio modello invece di comprare copertoni nuovi ho sempre trovato ruote d’occasione su internet (per le 4 ruote complete ho pagato fra Fr. 40.- e  130.-. Mi è già capitato di pagare anche 550.-, ma per 4 ruote invernali nuove). Di regola con le ruote d’occasione percorro ancora 15-20’000 km e quando il profilo scende sotto i 1.8-2.0 mm le butto.

Il consumismo fa sì che le auto siano costruite in modo che, dopo qualche anno, inizino a dare qualche problema e spesso il costo per risolvere tali problemi è talmente alto che la gente decide di cambiare veicolo, tanto ormai l’auto “è vecchia”. Quando questi problemi avvengono l’auto è già fuori garanzia e anche in agenzia spesso non sanno cosa fare (o forse lo sanno, ma per loro è meglio vendere un nuovo veicolo e poi riparare quello ripreso e rivenderlo d’occasione). Alla gente poi in generale piace cambiare veicolo regolarmente. Spesso si tratta di auto che hanno percorso solo 80’000 km e hanno 5-6 anni di vita o meno. Se non ci credete andate a guardare quante auto d’occasione trovate con questi km e questi anni! Secondo me sono problemi creati apposta dai costruttori per farvi comprare il modello nuovo, e potrei portarvi più di una prova (magari un giorno lo farò anche, in un articolo apposito però!). Ad ogni modo se non mi credete provate ad osservare attorno a voi le auto che circolano: il parco veicoli ticinese è per la stragrande maggioranza formato da auto nuove in “leasing” (leggi: ancora da pagare, quindi un debito!).

Durante i periodi di vacanza mi sono sempre organizzato per spendere il meno possibile, vuoi pernottando da parenti, amici e conoscenti, vuoi selezionando alberghi e pensioni in modo oculato. Intendiamoci, non ho mai accettato di soggiornare in ambienti insalubri: igiene e pulizia per me devono essere di rigore! Se appena cercate un po’, troverete degli alberghi confortevoli per 49 Euro/notte la camera doppia (per es. la catena “accor”); se poi non volete rinunciare al lusso e siete fuori stagione, puntate su grandi hotel 4 stelle: spesso ottenete offerte per 70 Euro/notte la camera doppia (per es. i “Sheraton”). L’importante è non farsi problemi a chiedere una tariffa migliore. Per raggiungere i vari luoghi di soggiorno le offerte migliori sono i last minute (specialmente, ancora una volta, fuori stagione); queste offerte sono spesso molto più convenienti di quello che si possa credere: voli intercontinentali -andata e ritorno- per meno di Fr. 600.- sono una realtà, basta non rivolgersi alle agenzie viaggio “di lusso” ma navigare un po’ su internet. E non venite a dirmi che si rischia perché sono compagnie scadenti; l’offerta a meno di Fr. 600.- incluse tasse varie proveniva dalla compagnia aerea tedesca che detiene pure la nostra compagnia di bandiera, altro che compagnia scadente! Chiaramente su internet trovate di tutto, bisogna stare attenti a non farsi fregare!

Se ci si accontenta di vivere semplicemente e ci si adatta esistono soluzioni a tutti i problemi (anche se non ci sono molti soldi a disposizione). Se invece ci si vuole vestire “alla moda”, si vogliono frequentare i bar “chic”, si vuole andare in vacanza in luoghi “in” e si vogliono guidare sempre gli ultimi modelli delle auto… ci vogliono soldi, tanti, tantissimi soldi! Questi soldi che chiaramente non basteranno mai, perché il problema è che avuta una certa cosa, se ne vuole subito un’altra. Questo modo di agire e di pensare a noi ticinesi veniva spiegato alla scuola media per far sì di non entrare a far parte di coloro che cadono nel circolo vizioso del “sarò contento quando avrò…”. Spero vivamente che questo venga ancora spiegato e che venga spiegato anche nelle scuole private. E’ un vero peccato che la mia ex non abbia frequentato nessuna scuola in Svizzera, forse avrebbe imparato come apprezzare la vita… Già, all’estero si crede sempre ancora che in Svizzera si viene per “far soldi” e per “vivere da nababbi”. Di questo concetto posso pure fare un esempio: quando mia ex moglie, dopo essere arrivata in Svizzera e aver lavorato per un paio d’anni, è rientrata al suo paese con l’auto che si era comprata, un suo amico rimasto in patria le ha detto: -”Sai, quell’auto posso comprarmela anch’io; non ho bisogno di andare in Svizzera per permettermela!”.

La morale è sempre la stessa: “chi si accontenta, gode”. Oggi, dove tutto è basato sul consumismo, spesso si dimenticano i proverbi che i nostri vecchi ci hanno tramandato per generazioni. Per chi non sapesse il suo significato, “in italiano si suole far ricorso a questa famosa frase quando vogliamo far capire a qualcuno che l’essere avidi, il volere sempre qualcosa in più di ciò che si possiede, il non fermarsi mai a godere delle cose (o delle persone) che ci circondano, non ci renderà mai felici”.

In effetti accontentarsi di ciò che si ha, senza desiderare sempre qualcosa d’altro o in più, porta a godere di quello che abbiamo già a nostra disposizione (e spesso questo, soprattutto in Svizzera, è tantissimo, a volte troppo!).